sabato 7 febbraio 2009

Per un'amica che parte...


Un pensiero e un in bocca al lupo per Gloria, una delle mie prime amiche qui in Colombia, trasferita per motivi di lavoro in Salvador...

(per la cronaca è la ragazza all'estrema destra con la corona)

sabato 31 gennaio 2009

Celebration!

Un brevissimo post per celebrare il mio primo (mezzo) stipendio come dipendente dell'Ambasciata d'Italia!!!



(Ok la foto non c'entra nulla, ma mi piaceva !)

martedì 9 dicembre 2008

lunedì 8 dicembre 2008

Il giorno delle candele

Il 7 dicembre,"giorno delle candele", ha ufficialmente inizio il Natale in Colombia; in realtà la gente è già fuori di testa da almeno tre settimane, imitando alla grande i gringos, che fanno iniziare il Natale subito dopo Halloween.
L'usanza di accendere le candele per i colombiani deriva dall'ossequiare l'affermazione del dogma dell'Immacolata Concezione della Vergine, pronunciato l'8 dicembre 1854, usanza che la Chiesa cattolica locale ha deciso di mantenere in vita.
Tradizionalmente le famiglie colombiane accendono le candele fuori dalle proprie case, per le strade o nei parchi, che in questo giorno vengono anche ufficialmente illuminati e addobbati per le feste natalizie.
Per quanto lontano dalla mia cultura e dalle mie abitudini anch'io quest'anno ho acceso le candele...




Io, Silvana, Claudia e Laura con le candele.


Plaza Bolivar addobbata e illuminata per Natale

giovedì 13 novembre 2008

Colombian weddings!

Diciamoci la verità: ci speravo. Ci speravo che durante il mio soggiorno qui qualcuno mi invitasse ad un matrimonio, per osservare usi e costumi locali sul tema.
In maniera totalmente inaspettata un'amica di vecchia data di Silvana mi ha invitata al suo matrimonio, a Bucaramanga, nel dipartimento di Santander(nord del Paese) dove vivono anche i genitori di Silvana.
Innanzitutto, qui , i matrimoni che si svolgono di mattina in zone con clima caldo prevedono che gli invitati si vestano di bianco: le donne con vestito o completo e gli uomini con pantalone e guayabera, una camicia bianca tipica dell'area caraibica per i matrimoni.
Poi, ciò che più si distingue dal matrimonio italiano è lo svolgimento della festa: da noi è tutto incentrato sul cibo(120 portate circa), qui è tutto incentrato su ballare e fare baldoria,ovvio.
In pratica, dopo la cerimonia e arrivati al luogo scelto per il ricevimento, viene servito lo champagne per il brindisi: il papà dello sposo o della sposa e gli sposi pronunciano un piccolo discorso per il brindisi, che tutti gli invitati fanno contemporaneamente.Dopo viene servito il pranzo o la cena, che consiste in un solo piatto(a volte preceduto da un antipasto) di vari tipi di carne e vari contorni, il che ovviamente non rende il festeggiamento un'abbuffata interminabile come da noi!
Appena finito di mangiare in genere inizia a suonare l'orchestra, gli sposi aprono le danze ballando la prima canzone, e da lì il via a ore ed ore di baldoria, il tutto generosamente innaffiato da whisky(il liquore più caro qui in Colombia e quindi considerato il più adatto ad essere offerto per un matrimonio). L'orchestra a volte si ferma e lascia spazio ad altri gruppi, come i mariachi(complesso di musica tipica messicana) o gruppi stile carnevale-
Nel complesso il matrimonio risulta essere molto più "giovane" e divertente, gli sposi sopratutto hanno modo di stare insieme ai loro amici e festeggiare veramente, cosa che secondo me è totalmente assente nella maggior parte dei matrimoni italiani.



Qui sotto le foto:




Il discorso del papà dello sposo per il brindisi e gli sposi che aprono le danze.
























I mariachi che suonano per gli sposi






In piena rumba(baldoria,anche se non esiste una traduzione esatta)

domenica 9 novembre 2008

Monserrate

Più di tutto parlano le foto:un convento costruito su una delle montagne che fiancheggiano il lato est di Bogotà, praticamente una copia dell'originale che si trova ad un'ora e mezza da Barcellona in Spagna, dove è custodito l'originale della piccola Madonna nera.

La cosa bella del Monserrate colombiano è che si trova in città, praticamente in centro e da lì si può godere quindi della vista di Bogotà, a perdita d'occhio.







giovedì 30 ottobre 2008

Il trasporto pubblico a Bogotà


Potrebbe sembrare strano creare un post per parlare solo del trasporto pubblico a Bogotà, ma credo sia una delle differenze più macroscopiche con l'Europa.

Tradizionalmente i bus qui non fanno parte di un'unica azienda municipale, ma di varie società che ricevono comunque una concessione e che applicano tutte lo stesso prezzo: si chiamano busetas perchè più piccole dei normali autobus (a volte sono veri e propri furgoncini).

La cosa inconcepibile per noi europei è che non esistono fermate:cioé il bus si ferma con un cenno della mano in qualsiasi punto della strada e per scendere non si fa altro che prenotare la fermata con il campanello dove si vuole.

Non esistono biglietti: una volta a bordo si dà la somma(1200 pesos, cioé 40 cents di €) direttamente al conducente, che è una specie di piovra: con una mano guida, con l'altra riceve i soldi e dà il resto, con un occhio guida, con l'altro controlla quante persone salgono, conta i soldi.Contemporaneamente può anche parlare al cellulare, litigare con altri autisti o coi tassisti, insomma un tuttofare.

Lo stile di guida degli autisti è poi una storia a parte, le inchiodate per far salire passeggeri o per evitare incidenti sono all'ordine del minuto, il tutto è ovviamente scandito dalla salsa o dal vallenato( eh sì, due mesi di osservazione quotidiana mi hanno condotto alla conclusione che gli autisti di busetas si dividono in salseros e vallenateros!).

Una menzione a parte meritano poi i vari venditori, cantastorie e artisti che salgono sul bus;i primi con premesse ben congegnate cercano di vendere di tutto:caramelle, gomme, patatine, spazzolini da denti, enciclopedie in dvd(sono i migliori, si portano addirittura il lettore dvd portatile per far vedere che i cd non sono fasulli);i secondi invece raccontano tutti più o meno la stessa storia, e cioé che i paramilitari o la guerriglia li hanno costretti ad abbandonare le loro case e approdare a Bogotà senza né casa né lavoro(a volte la storia è vera,in altri casi è sfruttata ad arte da chi deve poi spendere tutta l'elemosina in alcool); i terzi cantano, suonano arpa, violino, chitarra(immaginate quanto sono bravi a farlo mentre gli autisti guidano come descritto sopra!!).


Insomma, mi pare una parte notevole del folklore bogotano e colombiano, un'esperienza da fare per qualsiasi turista!